Recensione: Requiem d'inverno di Krisha Skies (Words Edizioni)
Ciao Readers!
Lenora, ricorda che la morte e l’amore sono entrambi inesorabili, esattamente come il tempo. Non puoi fermarli, né piegarli ai tuoi desideri. Ti trascinano dove non vuoi andare e sono impietosi. Non lasciano scampo, mai, neanche quando potresti pensare il contrario.
Oggi sono tornata con una recensione: Requiem d'inverno scritto da Krisha Skies.
Requiem d'inverno è il primo di una dilogia dark fantasy horror, che ho potuto leggere (felicemente) grazie a una collaborazione evento con la Words Edizioni e @jesslibri (che devo ringraziare per il lavoro minuzioso che fa, sempre pronta per qualsiasi problema e a offrire opportunità di letture nuove).
Sangue e spine, d’amor perduto
È la canzone che io canto Come se mai avessi avuto Speranza, amor, d’averti accanto.
Chi mi segue da più tempo, sa che non sono una grande amante dei fantasy, però questo mi ispirava parecchio soprattutto per il tema degli Inferi e il mondo dei morti, che mi hanno sempre affascinata (interesse particolare lo so...) Inoltre la mia socia (che ha già recensito questo libro) me l'ha fortemente raccomandato...
Devo dire che Requiem d'inverno è stata una piacevole scoperta; il tema principale ossia quello degli Oboli, del loro viaggio nell'oltretomba per accompagnare le anime dei defunti e tutto ciò che si trova sotto i nostri piedi, è stato molto innovativo; niente di già risentito o di banale, bensì si vede una forte e approfondita ricerca nelle cose dette, nel mondo della scienza ma anche della religione su alcuni tratti (che scoprirete), poi il fatto che è ambientato nel passato con merletti, bustini di ossa di balene ecc, mi ha catturata di più.
Altra cosa che ho apprezzato di questo libro, sono i temi voluti affrontare dall'autrice.
L'amore tra fratelli (quindi l'incesto) molto frequente in passato, un amore così forte quanto lacerante e mortale quello fra Lenora e Julian, la violenza sulle donne, il valore delle donne nella società e che non possono sedere a tavolo del Consiglio della Repubblica, i tradimenti, la vita misera dei non nobili e le città sporche.
L'autrice, Krisha Skies, riesce tramite il suo linguaggio semplice ma che tocca le corde del cuore, a tenere il lettore incollato alle pagine (ho finito il libro in un giorno e mezzo per quanto mi aveva catturata ed ero avida di conoscere la storia), e il finale, senza fare spoiler, mi ha lasciata a bocca aperta, curiosa di sapere assolutamente il continuo, di leggere il secondo libro (che so essere già uscito)...
Ho tifato per Acheron, il Dio dell'Ade, ero come incantata dalle parole che lo descrivevano, mi sembrava di averlo figurato davanti a me in ogni sua azione e pensiero, con i suoi tre segugi infernali, con la sua fidata spalla e guerriera...
Sto provando a spiegare quanto mi sia piaciuto questo libro ma le parole sono troppo misere e insulse per farlo capire, quindi vi dirò semplicemente di leggerlo e vedrete da soli che vi catturerà l'anima...
Il tuo soffio è dolce come zucchero d’uva: lascia che me ne nutra. Il calore della tua pelle può sciogliere il ghiaccio che imprigiona la mia: non allontanarti da me. Il battito del tuo cuore spezza le catene che mi straziano il petto: appartienimi.
Bene Readers, per oggi è tutto.
Io vi mando un saluto virtuale e alla prossima!
E.
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