Recensione: La casa senza ricordi di Donato Carrisi (Longanesi)

 Ciao Readers!

Chi mi segue da un po', sa quanto io ami la penna di Donato Carrisi, a tal punto di definirlo uno dei miei autori di thriller psicologici preferiti...

La casa delle voci è stato il romanzo che mi ha fatto scoprire l'autore e che me ne ha fatto innamorare; poi sono andata a ritroso leggendo quelli passati amandone molti come ad esempio Il suggeritore, L'uomo del labirinto e La ragazza nella nebbia (degli ultimi due troviamo due film omonimi girati dallo stesso autore); per me l'unico flop fino a questo momento era Il tribunale delle anime, però a malincuore, devo dire che alla lista se n'è aggiunto un altro ossia La casa senza ricordi (del quale parleremo oggi)...

"E ogni anziano sa che, anche se i secondi scorrono leggeri, i minuti sono pesanti come sassi. Così la vecchiaia era tutta una lotta fra il tempo che correva verso l'inesorabile e il tempo che, invece, non passava mai."


Mi sono subito buttata su questa lettura poiché riprendeva, in qualche modo, personaggi e storia de La casa delle voci, mio libro preferito in assoluto (ma va? Mica si era capito hahah)...

Tuttavia; dire che sono rimasta delusa è poco... Pretendo sempre tanto dall'autore Donato Carrisi poiché so che con lui posso alzare l'asticella, ha creato diverse storie veramente da stare con il fiato sospeso, mi immaginavo la scena che leggevo e a ogni movimento in casa sussultavo per quanto ero presa e coinvolta...

La casa senza ricordi, un libro con una trama che ha del potenziale ma sviluppata male; fino a metà ero interessata però manca quel qualcosa che mi fa dire "wao", che mi tiene incollata alle pagine, che mi invoglia a scoprire il finale... 

Da metà libro in poi sembra che l'autore abbia perso la fantasia; vedo buchi di trama, un finale messo lì cosi senza senso che spiazza ma in peggio, mi lascia con l'amaro in bocca e tanta delusione.

Lo stile di scrittura questa volta, è stato cambiato; ci sono più termini complessi e tanta spiegazione di tecniche di psicoanalisi e psicosi, che sì servono, ma in alcune parti le ho trovate tante e pesanti; volevo più storia di quel bambino e dell'orco...

Forse, l'unica cosa positiva che ho riscontrato in questo libro, è stata la cover. Veramente bella; in Io sono l'abisso, non ci si sono sprecati molto visto che non c'è né una, però questa, mi hanno sorpreso...

L'idea di creare tanti frammenti del volto; la suddivisione dell'anima umana, gli occhi vitrei in figura come quelli descritti del bambino ritrovato, occhi senza sentimento, solo tanto buio dentro di sé...

Insomma ragazzi; diciamo che luglio non sta finendo nei migliori dei modi, solo con tanta amarezza e delusione...

"La nostra mente è molto più potente della nostra coscienza..."

Bene Reader; per ora è tutto!

Io ti mando un saluto virtuale e alla prossima!
E.


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