Recensione: Freyr di Paola Gianinetto

 Ciao Readers!


Oggi sono tornata con una recensione: Freyr di Paola Gianinetto.

Freyr di Paola Gianinettoè un paranormal romance autoconclusivosettimo volume della serie Principi Azzurro Sangue

"A vincere sarebbe stata sempre e solo la paura..."

Chi mi segue da più tempo sà, che non sono una grande amante del mondo fantasy/paranormal; sono sempre un po' restìa quando devo leggere/comprare un libro che gira attorno al fantasy, a demoni, angeli ecc, tuttavia, questo, mi ha incuriosita molto. Fra tutti quelli che ho segnalato, e che l'autrice ha scritto fino ad ora, mi ha catturato e volevo assolutamente leggerlo.

Mai fatta scelta più giusta! Ho letteralmente divorato questo libro (che proprio piccino non è) in un giorno; ero avida di conoscere la storia, di sapere cosa sarebbe accaduto ai nostri due protagonisti Freyr e Maria; due personaggi molto particolari, uno è un vampiro, uno dei più antichi e forti, l'altra, una semplice umana, ma con un temperamento e una forza sovraumane. 

Mi è piaciuta molto la figura di Maria, come detto sopra, ha un carattere particolare, è tanto forte quanto debole e insicura per via del suo passato, ma con il tempo, con il lavoro su sè stessa, cambia, matura, riesce a superare i propri ostacoli, a lasciarsi andare e non temere più niente.

Freyr, un'anima che a mio parere, all'inizio poteva sembrare fredda ed eccentrica, si è rivelata una scoperta; forte guerriero ma dall'animo e cuore buoni; un'anima speciale che deve solo essere presa dal verso giusto.

Mi è piaciuta anche la connessione che hanno Maria e la sorella; una connessione unica, forte; pensavo al mio legame con i miei fratelli, al fatto che se dovesse succedergli qualcosa, mollerei tutto all'instante e andrei alla loro ricerca, e a fare giustizia. Un legame che, senti subito se c'è qualcosa che non va; basta una parola, un sorriso più spento ed ecco lì quel nodo alla gola, lo stomaco che si attorciglia per paura di perderli.

Anche Nicola è un bel personaggio; so che c'è un libro dedicato interamente a lui e sicuramente dovrò recuperarlo, perchè mi sono innamorata più di questo personaggio secondario (in questa storia) che di Freyr ehehe... Anche lui animo troppo buono, forse anche sottovalutato dalle persone che lo circondano...

Non avevo mai letto un libro dell'autrice Paola Gianinetto, e devo dire che sono innamorata della sua penna; stile di scrittura impeccabile, ritmo sempre incalzante, adrenalina e suspense sempre a mille anche nei momenti più lenti della storia (che servono per non fare risultare il tutto troppo approssimativo o eventi che devono avere il loro giusto tempo per far sembrare più veritiero il racconto). di situazioni spicy ce ne sono tante anche se non solo per l'atto puro (intendiamoci), ma l'attrazione dei due protagonisti, la chimica, riescono a incendiarsi anche solo dallo sguardo, e poi sì, lo ammetto, ho sperato fino alla fine di una situazione spicy ben dettagliata fra loro due, la sentivo perfino io la loro attrazione; avevo le gote rosse perché riuscivo a replicare ogni scena, ogni immagine, nella mia mente, era come se fossi una spettatrice della storia; potevo vedere e vivere ogni vicenda affianco ai personaggi, e sussultare, piangere (in un punto specifico... proprio lui dovevi far morire eh?! Mi ci ero affezionata ormai...) e ridere con loro.

Beh che dire... Consiglierei questa lettura? Assolutamente sì! Leggete questo libro e fidatevi, non ve ne pentirete... Io non sono amante del genere ma questo, mi ha catturata dalla prima pagina!

A questo punto, mi rimanere solo che ringraziare l'autrice Paola Gianinetto, per avermi dato l'opportunità di leggere la sua opera, e per avermi permesso di entrare nel suo mondo... Grazie!

Come sempre, concludo la mia recensione con una frase del libro (in questo caso qualcuna di più perché non riesco a scegliere) che mi è piaciuta molto...

"Fuggire dalle proprie paure non serve a niente. Bisogna affrontarle per vincerle."

"L'aveva distrutta, fuori e dentro, si era portato via la sua vita, il suo coraggio, la sua dignità di essere umano, ma non si sarebbe preso anche la sua anima."















E.



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