Recensione: Variabili non considerate di Renato Costa

 La vita è talmente imprevedibile che basta una variabile non considerata per rovinare un piano a dir poco perfetto.

L'incipit di una recensione è sempre difficile per me; sto diversi minuti cercando il giusto inizio, ma poi, una volta trovato, prendo subito il via...  Oggi inizierei ringraziando l'autore Renato Costa; grazie per le chiacchiere e per avermi permesso di leggere il tuo romanzo Variabili non considerate, firmato Beroe Edizioni.

Variabili non considerate è un romanzo crudo con sfumature di thriller ed erotico, che affronta temi spinosi e delicati come il terrorismo e la brutalità umana; temi dei quali, purtroppo, ancora oggi se ne sente parlare, temi che sono all'ordine del giorno e troppo spesso, vengono sia normalizzati che infangati.

Tuttavia, l'autore Renato Costa, ne parla con maestria, inserendo ironia e sarcasmo, presentandoci davanti gli occhi, una realtà cruda senza fare troppi giri di parole, ampliando il senso di critica che ruota attorno a queste brutalità.

Sono sincera, ho dei pareri contrastanti su questo libro; molte cose mi sono piaciute, altre meno.

Ho apprezzato il voler parlare di temi come il razzismo, la brutalità umana, la corruzione, l'abuso di potere, la prostituzione e lo schiavismo; temi delicati, difficili da trattare, così difficili, che a volte, se non affrontati bene, si rischia di  di sfociare nel banale e sciatto. 

In questo caso, l'autore  dà giustizia a questi argomenti; ne parla imparzialità, raccontando di una storia che sà del surreale ma che appare verosimile; qualcuno l'avrà vissuta veramente sulla sua pelle.

Mi è piaciuto anche lo stile, semplice; linguaggio scorrevole, non ci si annoia mai, anzi si è avidi di scoprire come finisce la storia, ritmo sempre incalzante e l'attenzione rimane alta per gran parte del racconto.

A questo punto lettore, ti starai domandando "Fino ad ora, hai fatto solo commenti positivi; quindi, cosa non ti è piaciuto?

Come detto prima, la storia è un po' surreale, intrigante all'inizio ma poi (a parer mio) a metà si perde; vengono aggiunte parti superflue dove non dovrebbe essere fatto, e in altri punti è come se ci fossero buchi di trama che creano confusione. Inoltre, il finale... Senza fare spoiler, ovviamente, posso dire che mi ha un po' delusa, lasciata con l'amaro in bocca. E' finito ma è come se mancasse una parte, una fiammella, ti lascia totalmente spiazzata.

Vorrei fare un piccolo commento e apprezzamento, anche sulla copertina del libro... Non mi ci soffermo molto sulle copertine solitamente, non guardo l'estetica bensì il contenuto; da piccola rimanevo troppo delusa del contenuto partendo da un'estetica bella quindi, non ci cado più ora... 

Ho trovato molto azzeccato fare una copertina minimal, non troppo sfarzosa per il contenuto del libro; la clessidra poi, è perfetta, dato che alla fine si parla di variabili e tempo, come nella prefazione di Francesca Guercio posta all'inizio del racconto; i due nomi Kairòs e Krònos, due figure delle quali ne conoscevo solo una, e non conoscevo la storia, i quadri citati, mai più azzeccati per queste due figure.

Per concludere: consiglierei questo racconto? Assolutamente sì! La storia c'è, lo stile anche, manca solo una spinta in più per raggiungere la stella piena... Voto finale? 3.5

Concluderei questa mia recensione con un piccolo estratto del racconto che mi ha colpito molto (come mio solito ovviamente...) ossia: 

«Pensavi di avere il controllo su di me eh? Ma ti sei sbagliato, perché ormai sono una mantide, e come una mantide ti ho illuso fino a divorare la tua anima. Ora sono io a rivendicare il mio potere su di te!»

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